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L'arcivescovo Ildefonso Schuster è un nuovo beato (12 maggio 1996). Questo libro intende accostarsi a Schuster come maestro spirituale, all'arcivescovo che riusciva a trovare il tempo per immergersi nella preghiera e nella "lectio divina". Da questa meditazione egli sapeva trarre parole di fede che tenevano avvinti gli ascoltatori e i lettori. Non era un grande oratore e non curava in modo particolare la sua pagina, ma era un "monaco e basta, uno che aveva solo Dio in testa" (Turoldo), "uno scrittore ecclesiastico distintissimo" (Roncalli) che affascinava per la santità che vibrava nelle sue parole.